Apnee notturne: l’importanza di una diagnosi precoce
Note anche con l’acronimo OSAS, le apnee notturne sono delle interruzioni della respirazione che hanno luogo durante il riposo notturno e che possono durare anche svariati secondi.
I sintomi accusati da chi soffre di questo disturbo del sonno sono piuttosto comuni e includono russamento, stanchezza diurna, risvegli frequenti e irritabilità. In presenza di questi sintomi, è molto importante richiedere un consulto al proprio medico curante, in quanto, sul lungo periodo, l’OSAS può portare alla comparsa di problemi più gravi a carico del sistema cardiovascolare.
Per effettuare la diagnosi, il medico potrà ricorrere, oltre che a un’accurata anamnesi, alla polisonnografia. Effettuabile presso una struttura sanitaria o – in alcuni casi e con dispositivi specifici – al proprio domicilio, questo esame non invasivo, effettuato durante le ore di sonno, permette di rilevare alterazioni a livello del battito cardiaco, della respirazione e, nel caso della polisonnografia completa, delle onde cerebrali.
In questo articolo focalizzeremo l’attenzione sui sintomi delle apnee notturne e sui rischi che corre chi non interviene prontamente.
Apnee notturne: i sintomi
I sintomi delle apnee notturne sono molto comuni e possono essere confusi con quelli di altri disturbi del sonno o di patologie di varia natura.
Durante la fase del sonno, il soggetto colpito da apnea può manifestare:
- russamento;
- interruzione del respiro per tutta la durata dell’apnea;
- risvegli frequenti e improvvisi;
- fame d’aria durante i risvegli notturni.
Al risveglio e durante tutto l’arco della giornata, la persona può accusare altri sintomi caratteristici, derivanti dalla scarsa qualità del sonno. Tra questi rientrano:
- sonnolenza;
- mal di testa;
- difficoltà di concentrazione;
- problemi di memoria;
- sbalzi d’umore;
- irritabilità.
I rischi connessi a un riposo non ristoratore
Il malessere generalizzato causato dalla mancanza di sonno o, più correttamente, da un sonno non ristoratore, può avere conseguenze negative in ambito lavorativo e scolastico a causa delle difficoltà di concentrazione e della sonnolenza. Quest’ultima risulta inoltre molto pericolosa quando ci si mette al volante e può essere causa di gravi incidenti.
Sbalzi di umore e irritabilità possono infine risultare dannosi per la vita sociale del soggetto, andando a peggiorare ulteriormente la sua situazione.
Apnee notturne: i rischi sul lungo periodo
Se nell’immediato e sul breve periodo le apnee notturne possono causare problemi di concentrazione, sonnolenza e cattivo umore, con conseguenze negative in ambito sociale, scolastico e lavorativo, sul lungo periodo, se non trattate, possono favorire la comparsa di disturbi cardiovascolari.L’ipossia intermittente che si manifesta durante il sonno nei soggetti che soffrono di questo disturbo agisce in modo negativo sul sistema cardiaco, sul metabolismo e sul sistema nervoso centrale. Con il tempo, il soggetto può incorrere in:
- ipertensione
- aritmie
- insufficienza cardiaca
- ictus
- obesità
- diabete.
Come intervenire
Se, dopo aver effettuato una polisonnografia, il medico rileva la presenza di disturbi del sonno riconducibili all’OSAS, può sottoporre il paziente a diversi tipi di trattamenti e terapie. Tra le più utilizzate rientra la terapia di ventilazione notturna, la quale fa uso di dispositivi di ventilazione come il cPAP e il biPAP, progettati per mantenere libere le vie respiratorie.
Oltre a questa, può ricorrere alla terapia posizionale, al MAD (dispositivo per l’avanzamento mandibolare) o alla chirurgia.