Quali sono le fasi di un piano di marketing?
La pratica del marketing si è evoluta negli ultimi anni, nell’era del web, dei social media e dei dispositivi mobili: il consumatore è sollecitato costantemente, i messaggi pubblicitari abbondano, ma perdono di efficacia.
Oggi, non comunichiamo come prima, o meglio, non possiamo più comunicare più in modo unidirezionale. La comunicazione non solo è bidirezionale tra brand e consumatori, ma multidirezionale, poiché si comunica anche tramite social media e forum. I tik toker diventano docenti universitari e questo la dice lunga sul cambiamento epocale che le aziende stanno attraversando.
Le fasi di un piano di marketing
Sebbene le nuove tecnologie si inseriscano nel marketing mix, alcuni principi restano fondamentali. Quello delle 4 P (Product, Price, Promotion, Place) per alcuni è superato, ma in realtà è sempre valido, semplicemente è stato adattato alla realtà odierna.
Le 4 P devono, quindi, essere rimesse al centro del processo di ideazione e redazione di un piano di marketing, indipendentemente dal settore in cui si opera e dall’ambito B2B o B2C.
1. Stabilire gli obiettivi
Un piano di marketing deve rispondere agli obiettivi di business, non ai capricci di un manager o ai puri ideali creativi di un’agenzia.
Gli obiettivi consistono, per esempio, in aumenti di vendite e fatturato, incremento della consapevolezza di un marchio o di un servizio, riduzione dei costi, etc. Le tattiche di comunicazione nascono da strategie volte al raggiungimento di questi obiettivi, scegliendo ad esempio di scommettere su Facebook o sul posizionamento nei motori di ricerca.
2. Identificare i mercati target e il pubblico
La domanda è: chi è il cliente tipo? Allo stesso modo, bisognerà identificare i mercati target, ovvero quelli in cui gli investimenti aziendali avranno il miglior ritorno.
3. Comunicazione e posizionamento
Questa fase conta essenzialmente su una figura centrale: il copywriter. Il modo di fare pubblicità, oggi, è cambiata. Mentre un tempo, il marketing girava intorno alla produzione di uno spot, oggi conta su formule più complesse: il copywriter è un autore o un giornalista che, però, ha cognizione di marketing. Scrive pubblicità sotto forma di articoli di interesse generale e con una tecnica giornalistica. La sua opera è essenziale alla divulgazione di marchi e servizi, ma anche al posizionamento sui motori di ricerca. Il copy writer si è specializzato dopo un percorso di laurea o, più frequentemente ha seguito un corso di copywriter online, come quello organizzato da MAC Formazione, centro accreditato e riconosciuto, per acquisire tecniche e regole per la scrittura di contenuti in modo professionale.
4. Impostare il prezzo
Il prezzo è diventato una scienza, o quasi. In questo concetto entrano in gioco diversi fattori:
• domanda del prodotto o servizio
• stagionalità
• intelligenza competitiva
Il prezzo, quindi, deriva dalla strategia di posizionamento sul mercato.
5. Strumenti e tattiche digitali
Devono essere scelti in base agli obiettivi, e non il contrario. Per un’azienda che lancia un nuovo prodotto o servizio rivolto a un vasto pubblico, ad esempio, un posizionamento nei mass media può essere una buona scelta. Per un brand specializzato in una nicchia rivolta ai giovani trendy, si potrebbe favorire un’iniziativa digitale tramite Snapchat o Instagram.
6. Scegliere i canali di distribuzione
Ogni settore ha le sue particolarità, ma si dice spesso che la distribuzione sia il nerbo della guerra. Possono esserci diversi canali: ognuno opera con un proprio modello di business, commissione o tasso netto, e richiede una gestione rigorosa e continua.
7. Definire il budget
Determina in una certa misura il livello di successo che ci si può aspettare. Tuttavia, l’importo non è una garanzia di successo.
Il budget di un piano di marketing deve allinearsi al livello di maturità dell’attività. Di solito, si deve investire di più durante il lancio, mentre i budget si riducono quando un prodotto raggiunge un certo livello di maturità.
8. Gli indicatori chiave
Least but not last: come misurare gli sforzi e gli investimenti di marketing. Le tattiche scaturiscono dagli obiettivi definiti all’inizio, per ciascuna di queste tattiche si individuano degli indicatori di performance.
Il marketing digitale ha la meglio, per via dei tanti indicatori di performance che possono essere tracciati nel tempo, soprattutto sul web e sui social media.